Lo sapevi che la componente non verbale della comunicazione conta tra il 50 e il 70 per cento del messaggio totale? 

Attraverso il linguaggio non verbale trasmettiamo, più o meno consapevolmente, molte informazioni ai nostri interlocutori. Il linguaggio del corpo può:

  • Esprimere emozioni/stati mentali/atteggiamneti (fiducia, stanchezza, timidezza, ecc.);
  • Dare/Ottenere un feedback da nostro interlocutore;
  • Rinforzare il contenuto verbale della nostra comunicazione oppure indebolirlo;
  • Contradire/Smentire ciò che diciamo a parole/Smascherare gli inganni;
  • Rinforzare o distanziare la relazione tra gli interlocutori.

La consapevolezza del nostro potere di comunicare anche senza parole è di fondamentale importanza all’interno di ogni relazione (affettiva, lavorativa, amicale, ecc.) e può contribuire sia al nostro modo di esprimerci, sia alla capacità di comprendere e approfondire quello che gli altri ci raccontano. 

Ma quali sono gli elementi fondamentali della comunicazione non verbale?

Lo sguardo: in molte occasioni gli occhi sono davvero lo “specchio dell’anima” e possono trasmettere diverse sensazioni: interesse, stanchezza, perplessità, paura, ecc. Inoltre, pensiamo a quante cose possiamo comunicare al nostro interlocutore guardandolo dritto negli occhi oppure, al contrario, distogliendo lo sguardo da lui o lei mentre parla. 

L gestualità: è una dei sistemi di comunicazione non verbali più diretto e maggiormente determinato dalla cultura di appartenenza. Basti pensare al fatto che molti dei gesti che gli italiani fanno mentre parlano non sono condivisi da altri paesi. L’insieme di gesti costituisce quindi un codice vero e proprio che contraddistingue ogni cultura e paese.

L’espressione facciale: a differenza dei gesti, l’espressione di molte emozioni primarie (es. rabbia, paura, gioia) attraverso il volto è indipendente dalla cultura di appartenenza. Molti scienziati come Darwin ed Ekman hanno supportato con prove scientifiche questo carattere universale dell’espressione di alcune emozioni che risulta dalla combinazione dei circa 36 muscoli presenti nel volto.

Altri componenti importanti del linguaggio non verbale sono la postura e il modo di essere presenti con il nostro corpo nello spazio a disposizione. Parlare a una certa distanza dal nostro interlocutore, incrociare braccia e gambe, tenere le spalle basse e la schiena più o meno curva può davvero fare la differenza nel trasmettere più o meno convinzione, timidezza o diffidenza mentre parliamo o ascoltiamo qualcuno.

Pensate a quando conversate con gli altri…quanto vi aiuta il linguaggio del corpo a comprendere il senso di quello che vi viene detto? E quanto vi ritenete espressivi o invece capaci di controllare il non verbale quando comunicate con le persone? 

Linguaggio del corpo nella pratica clinica e psicoeducativa

Lo sapevate che il linguaggio non verbale a volte costituisce un elemento molto importante di cui tenere conto durante i percorsi di sostegno psicologico e di psicoterapia? Questo per non parlare della psicomotricità con il bambino in cui, attraverso il corpo e il suo movimento, si lavora anche su aspetti relazionali ed emotivi. La componente non verbale costituisce in questo caso un elemento fondamentale del percorso e dello sviluppo!

 

Raramente le emozioni dell’individuo vengono verbalizzate; molto più spesso esse sono espresse attraverso altri segni. La chiave per comprendere i sentimenti altrui sta nella capacità di leggere i messaggi che viaggiano su canali di comunicazione non verbale: il tono di voce, i gesti, l’espressione del volto, e simili.
Daniel Goleman, “L’Intelligenza emotiva” (1995)

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