Il bambino quando nasce non è una “TABULA RASA” ma ha già delle competenze comunicative molto importanti (riconosce il volto umano, ha la capacità di discriminare i suoni umani, in particolare la voce della mamma, ne riconosce l’ odore, sorride..).

Tali prerequisiti favoriscono l ‘instaurarsi del legame di attaccamento e del dialogo tonico-emozionale         ( scambi attraverso lo sguardo, contatti cutanei, voce..).

 

I STADIO- RIFLESSI MOTORI

( 1° e 2° mese)

  • I RIFLESSI sono delle risposte toniche automatiche presenti alla nascita
  • Sono la forma più semplice di adattamento motorio
  • Scompaiono dopo i primi mesi di vita

RIFLESSI

  • Marcia automatica: uno dei riflessi neonatali grazie al quale il piccolo, sostenuto da sotto le ascelle e con le palme dei piedi poggiate su una superficie piana, accenna una sorta di camminata.
  • Moro (Braccia a Croce). Presente nei neonati fino a 6 mesi d’età come risposta a un’ improvvisa perdita di sostegno, quando il bambino si sente come se stesse cadendo.
  • Grasping Reflex ovvero il Riflesso di Pressione Palmare. Si tratta di una contrazione riflessa dei muscoli flessori. Compare intorno al primo mese di vita. La presa ha un’intensità abbastanza elevata, si ha la flessione progressiva di medio, anulare, mignolo ed infine dell’ indice. Il pollice, invece, non è coinvolto nella prensione.

Fase dello sviluppo della prensione nel primo anno di vita: Prensione cubito-palmare. Prensione a pinza inferiore. Prensione a pinza superiore

  • Riflesso di Cercamento ( Rooting Reflex), Suzione e Deglutizione. Uno dei riflessi primordiali più importanti nel neonato è quello che permette la sua alimentazione. L’ alimentazione è la coordinazione di diversi riflessi.

Come evocare il Riflesso di Cercamento: se si sfiora l’ angolo della bocca di un neonato si ottiene una rotazione della testa in direzione dello stimolo. Viene definito riflesso di cercamento. Di conseguenza avviene il Riflesso di Suzione.

Riflesso di Deglutizione. E’ evocato dal contatto dell’ alimento con la parte del palato molle. Suzione e Deglutizione sono mutualmente esclusivi. Il piccolo succhia o deglutisce.

Il neonato quando mangia succhia più volte, si riempie la bocca e quando il latte arriva in contatto con le pareti della faringe attiva il riflesso di deglutizione con inibizione della suzione.

La suzione dopo l ‘anno diventa un atto di tipo volontario e non più riflesso.

Il riflesso di deglutizione, già presente nella vita intra-uterina, non scompare. E’ un riflesso definitivo

  • Riflesso del Paracadute ( 10 mesi, circa). Le estremità inferiori vengono estese ed abdotte quando il bambino è abbassato rapidamente al suolo. Se invece è spinto verso l’ avanti gli arti superiori e le dita vengono abdotti ed estesi.
  • Babinski ovvero risposta anomala del riflesso cutaneo plantare. Risposta Negativa è la risposta plantare normale. Quando ho la flessione delle dita come conseguenza della stimolazione dell’ arco plantare.

Risposta – Segno di Babinski positivo avviene come riflesso l ‘estensione dell’ alluce e l ‘apertura a ventaglio delle dita. Questa risposta indica la presenza di una lesione a carico del tratto corticospinale del sistema nervoso ( che provvede ai movimenti volontari fini dei muscoli)

 

Nei primi mesi il bambino alterna movimenti muscolari di tipo tonico-esplosivo(movimenti degli arti, mimica del volto, emissione del pianto) dovuti all’attivazione di bisogni fisiologici primari (fame, sete e sonno) a momenti di calma e rilassamento, legato al soddisfacimento dei bisogni.

 

II STADIO- SENSO MOTORIO

(2° e 8° MESE)

  • Subentra una prima organizzazione del comportamento motorio grazie alle risposte alle stimolazioni sensoriali (visive e uditive-esterocettori) e sensitive (tatto)
  • Inizia a formarsi l’ intelligenza sensomotoria che si fonda sull’associazione di schemi motori appresi
  • Reazioni circolari primarie ( 2- 4 mesi) : il piccolo ripete delle azioni prodotte casualmente sul proprio corpo che sono fonte di piacere ( succhia il pollice, guarda le mani che si muovono)
  • Reazioni circolari secondarie (4- 8 mesi) : esempio scuote gli oggetti appesi. Il piccolo compie azione che hanno CASUALMENTE prodotto dei risultati interessanti.

In questo periodo il bambino vive in uno stato di dipendenza e continuità con la madre, non differenzia se stesso dalla madre e dal mondo esterno. SIMBIOSI MATERNA

 

III STADIO- OGGETTUALE

(8° e 12° MESE)

  • Caratterizzato dalla “paura dell’estraneo” o angoscia per l’assenza o perdita della madre e/o figura familiare
  • Inizia la differenziazione tra sé e la madre, fra sé e gli altri oggetti. PROCESSO DI INDIVIDUAZIONE E SEPARAZIONE.
  • Dal punto di vista motorio il bambino dal 6° mese in poi, circa, acquisisce la posizione seduta, libera le mani esercitandosi nella manipolazione degli oggetti scoprendone le proprietà
  • Verso i 10-12 mesi il piccolo compie progressi importanti nella deambulazione: è in grado di fare spostamenti nello spazio che gli permettono di scoprire nuove dimensioni dell’ambiente.

Diventa capace di coordinare intenzionalmente schemi motori precedentemente acquisiti: sposta un ostacolo per prendere un oggetto, impara a bere dalla tazza e usare il cucchiaio.

 

IN QUESTO PERIODO COMPARE L ‘ INTELLIGENZA SENSOMOTORIA VERA E PROPRIA con la differenziazione tra mezzi e fini

 

IV STADIO-

(12° e 18° MESI)

  • E’ Caratterizzato dalle reazioni circolari terziarie in cui il bambino sperimenta attivamente nuovi schemi percettivo-motori complessi
  • Compaiono le prime forme di apprendimento verbale (omomatopee)
  • Apprendimento per prove ed errori

 

V STADIO

(18° e 24° MESI)

  • Fase di transizione fra l’ intelligenza sensomotoria e rappresentativa ( fase del gioco simbolico. Processo di Imitazione: di fronte a un modello, imitazione differita, simulazione e giochi di ruolo “il far finta di…” rappresentazione simbolica= trasformazione degli oggetti in un contesto ludico-rappresentativo)
  • Il bambino è capace di rappresentarsi, nuovi schemi motori, in una situazione non prevista, mediante l ‘anticipazione mentale ( non avviene più per prove ed errori)

 

DA 3 A 5 ANNI:  CORPO PERCEPITO

PERIODO PRE- OPERATORIO

  • Domina il piacere di esplorare e sperimentare nuovi schemi
  • La motricità è prevalentemente globale, intenzionale e determinata dal fine da raggiungere
  • Il bambino inizia ad avere il controllo dei movimenti, ma in modo grossolano
  • Migliora la capacità di elaborare informazioni visive ed uditive, la coordinazione motoria braccia-gambe, il ritmo e la capacità di sviluppo temporale del movimento
  • Viene definita la fase del CORPO PERCEPITO perché il bambino migliora la percezione e la discriminazione delle varie parti del corpo
  • La concezione dello spazio è di tipo topologico
  • Il corpo oltre ad avere un significato funzionale ha un importante significato simbolico e fantasmatico. Vive in questa fase una visione magica ed egocentrica della realtà, in cui proietta la sua interiorità, non considerando ancora il mondo dipendente da sé.

Realtà e Immaginazione si confondono.

L’immagine fantasmatica ed emotiva si evidenzia nei giochi simbolici, nei giochi di finzione e nell’imitazione differita degli adulti

  • Nel mondo fantasmatico e simbolico il bambino può sperimentare ed esprimere le molteplicità di un “IO” in divenire

 

FASE DI TRANSIZIONE: da 5 a 7 anni

 

Il bambino percepisce e prende coscienza della posizione e dei movimenti dei diversi segmenti corporei in relazione al corpo globale ( indipendenza braccia/tronco, gambe/tronco)= DISCRIMINAZIONE PERCETTIVA, DISSOCIAZIONE E ANALISI MOTORIA

 

  • Il bambino impara ad associare le sensazioni propriocettive provenienti dai muscoli e dalle articolazioni (corpo proprio) con altre informazioni sensoriali: tattili, visive, uditive..
  • Verso i 6 anni si matura la rappresentazione del proprio corpo  in posizione statica (disegno della figura umana con tutte le componenti corporee). Il bambino è capace di portare la sua attenzione alla totalità del proprio corpo e a uno dei segmenti corporei
  • Migliora la capacità di organizzazione e orientamento spazio-temporale, il controllo respiratorio e si completa la definizione della lateralità

 

CORPO RAPPRESENTATO

Dai 7 ai 12 ANNI

  • Pensiero flessibile e reversibile. Corrisponde sul piano intellettivo allo stadio delle “operazioni concrete” di Piaget
  • Il bambino compie operazioni mentali di classificazione e seriazione. E’ capace di valutare con maggior competenza i tempi e le distanze
  • Matura la rappresentazione mentale del proprio corpo, non solo in condizione statica ma anche in movimento (schema corporeo dinamico interiorizzato)
  • Acquisisce il pensiero reversibile (prevede l ‘azione futura)
  • Riesce a coordinare i movimenti dei diversi segmenti corporei

 

SCHEMI MOTORI DI BASE

  • Sono le forme di coordinazione più semplici
  • Si tratta a spostamenti globali a corpo libero, senza adattamenti spazio temporali specifici
  • Compaiono spontaneamente nello sviluppo psicomotorio
  • A 4 anni circa un bambino con uno sviluppo psicomotorio normale li possiede tutti

SCHEMI MOTORI DI BASE:

LOCOMOTORI: strisciare, rotolare, camminare, gattonare, correre, saltare, arrampicarsi.

Sono legati alla capacità di muoversi dinamicamente nell’ambiente con tutto il corpo

NON LOCOMOTORI: lanciare, afferrare, colpire, calciare.

Riguardano i movimenti propulsivi e di definizione di traiettorie di oggetti

Si sviluppano secondo un processo ben definito di STADI nel corso del quale ogni stadio include quello precedente e lo schema motorio diventa sempre più intenzionale, più complesso, più controllato.

 

Rotolare e strisciare

  • Si sviluppano nei bambini con una certa precocità e costituiscono uno dei primi mezzi di movimento prima dell’acquisizione della stazione eretta
  • Non tutti i piccoli sono portati ad attuare tali schemi motori: perciò rotolamenti semplici devono precedere quelli più complessi come la capovolta avanti

 

 

Camminare

  • E’ il primo degli schemi motori che il bambino esegue dopo aver conseguito la stazione eretta, ed è una delle più naturali espressioni del comportamento motorio
  • Primi passi= base allargata

 

Correre

  • Il modo di correre di un bambino di 5/6 anni è caratterizzato in genere da sbandamenti laterali, da un’andatura poco armonica, e scarsamente economica, fatta di passi irregolari, molto frequenti e di limitata ampiezza
  • Nel bambino normodotato verso i 9/10 anni si affina tale schema motorio in quanto migliorano le capacità coordinative speciali e si sviluppano le capacità condizionali

 

Saltare

  • L’acquisizione di questo schema presuppone un certo livello di coordinazione dinamica e di controllo
  • La corretta combinazione del correre con il saltare risulta generalmente carente tra i 6 e gli 8 anni. Dopo i 9 anni questa capacità migliora notevolmente, consentendo al bambino di misurarsi con se stesso e con i compagni in attività ludiche in cui sia presente il salto e la rincorsa in successione

 

Afferrare, Lanciare e Calciare

  • Sin dai primi mesi di vita il piccolo esercitala prensione come movimento riflesso sia palmare che plantare
  • Con la crescita l’atto diventa cosciente e volontario
  • L’afferrare e il lanciare sono schemi motori che si sviluppano con l’incremento dei processi coordinativi generali, legati in particolare al rapporto tra campo visivo e motricità delle mani

 

EVOLUZIONE DELLA PRENSIONE E  IMPUGNATURA dello strumento grafico

Il bambino nasce con il riflesso innato di presa ( grasping reflex), afferra cioè qualsiasi cosa venga appoggiata sul palmo della mano. Si tratta di una contrazione istintiva dei muscoli flessori.

La presa è determinata dalla risposta alla stimolazione della superficie palmare attraverso la flessione delle dita con chiusura a pugno. Questa è talmente forte che, se sollevato,  il neonato può sostenere addirittura il proprio peso.

Il gesto della prensione attraversa un’evoluzione progressiva:

l’oggetto inizialmente viene afferrato con un approccio tipo rastrello, senza l’utilizzo del pollice ( prensione cubito/palmare- 3/6 mesi); lentamente il bambino inizia ad usare anche l’ anulare e il medio con il palmo (prensione radio-palmare); infine, tramite un approccio diretto, l’ oggetto viene afferrato con la modalità presa a PINZA (inizialmente pinza inferiore- pollice esteso- successivamente in torno al primo anno di vita Pinza Superiore).

Dopo il primo anno di vita il bambino acquisisce abilità che richiedono sempre maggiore accuratezza e precisione di movimento: gli oggetti vengono manipolati, esplorati, trasferiti da una mano all’altra.

D’ora in poi, tramite il gioco, la prensione si arricchirà e diventerà sempre più precisa e coordinata.

L’ esperienza ha un ruolo fondamentale nello sviluppo della coordinazione oculo-motoria tipica dell’azione  di afferramento e manipolazione di oggetti.

Nel secondo anno di vita inizia la prima attività simbolica del bambino e si manifestano le prime prassie di imitazione, attraverso la comprensione dell’uso funzionale degli oggetti e la capacità di stabilire relazioni tra loro, di mettere in atto sequenza di azioni e comprenderne il significato.

In età prescolare le abilità manipolatorie e prassiche assumono un ruolo determinante nell’acquisizione dell’autonomia nella vita quotidiana e nelle attività di tipo grafico ed espressivo.

APPRENDIMENTO DELL’IMPUGNATURA

Le prime attività grafiche del piccolo si manifestano come colpi di matita eseguiti sul foglio, potenti ed energici talvolta fino al punto di bucare la carta. Il controllo motorio è infatti limitato, ma l’impegno e la carica d’energia sono elevati.

Il segno è ancora solo la conseguenza del gesto, che descrive la sua traiettoria sopra una superficie; nello sforzo grafico c’è la partecipazione di tutto il corpo.

Verso i 2 anni tiene la matita di solito nella mano preferita, ben in fondo verso la punta, usando il pollice e le prime due dita e scarabocchia spontaneamente.

Cominciano i primi tentativi di presa TRIDIGITALE tra il terzo e il quarto anno in cui indice e pollice fungono da dita motrici, mentre il medio sorregge lo strumento grafico; il bambino incomincia ad appoggiare il gomito sul piano del foglio favorendo i movimenti dell’avambraccio, ma il polso è ancora rigido.

  • ¾ anni “Presa Tripode Statica”. 4/6 anni si ha la presa completa “Presa Tripode Dinamica”.

A 3 anni è in grado di dare una organizzazione alle forme che disegna, ad interrompere le linee e a riprenderle dallo stesso punto grazie al consolidamento del punto di appoggio. Così la traccia causale diventa  a poco a poco tracciato intenzionale.

Verso i 4 anni, riesce a tenere la matita con padronanza.

La mano migliora sensibilmente la propria stabilità tra i 5 e i 9 anni.

TAPPE DI SVILUPPO DELLA PRENSIONE DELLA MANO:

  1. Prensione a Pinza = 10 mesi
  2. 12/15 mesi = presa palmare supinata
  3. Dai 2 ai 3 anni = presa digitale pronata
  4. Dai 3 ai 4 anni = presa tripode statica
  5. Dai 4 ai 6 anni = presa tripode dinamica.

 

Lo Sviluppo Psicomotorio del Bambino nei Primi Anni di Vita- Alcuni Cenni Teorici- Formazione- Cesvip.

Samanta Ferrari- Psicomotricista- Formatrice- Coordinatrice Asilo Nido “ La Girandola” Travaco’ Siccomario (PV).

Category
Tags

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *