io e l’altro, il linguaggio delle diversità

Partendo dalla visione di filmati, si intende porre l’accento sulla visione dell’essere umano in un’ottica ermeneutica e fenomenologica, vale a dire di quell’uomo che vive nel proprio corpo le sue emozioni, nell’atto di fare la sua storia in un determinato ambiente socio-culturale e con l’altro. Proprio a partire da questa visione dell’essere umano, è possibile rendere conto di alcune evidenze sperimentali che dimostrano che già a livello fetale emergono comportamenti complessi che appaiono costitutivi dell’individuo, vale a dire comportamenti aperti all’altro e alle relazioni, comportamenti che non possono essere derivati da alcuna competenza di sviluppo riflessivo o linguistico. Nella seconda parte dell’incontro verrà lasciato spazio alla discussione sul tema della diversità nei contesti scolastici e di come la percezione di essere un bambino o un adolescente diverso dipenda in larga misura da come “ci si sente osservati”. In tale ottica, in chiusura dei lavori, si proporranno semplici e piccoli accorgimenti operativi utili a sviluppare ed e-ducare lo sguardo dei bambini e direzionarlo in maniera adeguata.

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